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«Che altro può una creatura se non amaretra creature, amare?Amare e dimenticare, amare e amar male,amare, decisamente, amare?Amare ciò che il mare trascina alla spiaggia,ciò che interra, ciò che, nella brezza marina,è sale, esigenza d’amore, ansia pura?Amare l’inospitale, l’aspro,un vaso senza fiori, un suolo di ferro, un uccello rapace.Questo è il nostro destino: amare senza limiti.Amare la nostra carenza d’amore»Carlos Drummond De Andrade Il progetto nasce dall’incontro e dall’amicizia fra Pippo Delbono e il produttore teatrale italiano da anni attivo inPortogallo Renzo Barsotti e dal loro desiderio di realizzare insieme uno spettacolo sul Portogallo. Da qui inizia la ricercasull’“amore” come sentimento, stato dell’anima. Un vero e proprio ingranaggio nell’organismo umano, che seleziona,sposta, frantuma e ricompone tutto ciò che vediamo, che sentiamo, tutto ciò che desideriamo.Amore è un viaggio musicale e lirico attraverso una geografia esterna – oltre al Portogallo, l’Angola, Capo Verde – euna interna, quella delle corde dell’anima che vibrano al minimo colpo della vita. Le note sono quelle malinconichedel fado, che esplodono in slanci energici attraverso la voce dei suoi cantanti, spalancata a raggiungere ogni angolodella sala; il ritmo quello ora di una parata, ora di un tableau vivant, ora di una lenta processione; l’immagine è unquadro che…
Ogni spettacolo può essere un viaggio, un attraversamento di situazioni, stati d’animo, intuizioni diverse, che ti colgono di sorpresa. La recita di ogni sera non è più recita, ma è un rito, è un apparire e un gesto unico che lega chi agisce a chi guarda, in un comune respiro. Fare uno spettacolo sulla gioia vuol dire cercare quella circostanza unica, vuol dire attraversare i sentimenti più estremi, angoscia, felicità, dolore, entusiasmo, per provare a scovare, infine, in un istante, l’esplodere di questa gioia. Invece di fissarsi in delle immagini, dei suoni, dei movimenti sul palcoscenico, Pippo Delbono e gli attori della sua compagnia cercano di compiere ogni giorno un passo in più verso questa esaltazione assoluta, questa bruciante intuizione. Ecco allora il circo, coi suoi clown e i suoi balli. Ecco pure il ricordo di uno sciamano che con la follia libera le anime. Ecco quindi malinconie di tango e grida soffocate in mezzo al pubblico. Ecco una pienezza di visioni, che si susseguono, si formano, si confondono e si perdono una via l’altra, centinaia di barchette di carta, sacchi di panni colorati a comporre, sembra, quel «mare nostro che non sei nel cielo» della laica preghiera di Erri…
“A pensarci bene, Cristo è l’unico anarchico che ce l’ha fatta” ha scritto André Malraux. Qualche giorno prima di morire mia madre, fervente cattolica, mi aveva detto: “Perché, Pippo, non fai uno spettacolo sul Vangelo? Così dai un messaggio d’amore. C’è n’è così tanto bisogno di questi tempi”. E io ho pensato subito alle recite che facevo da piccolo nella parrocchia, dove interpretavo Gesù bambino coi riccioli biondi, innamorato anch’io come lei di quel mondo di preti, di chiese, di incensi, di rappresentazioni teatrali. E poi mi è venuto in mente quando da grande ho recitato ancora Dio, in un film di Peter Greenaway. Ma questa volta facevo anche il Demonio. E Lot, che faceva l’amore con le sue figlie e imprecava contro Dio e il Demonio. Un personaggio in quel film diceva: “Non è Dio che ha creato l’uomo, ma è l’uomo che ha creato Dio”.
uno spettacolo di Pippo Delbono con Dolly Albertin, Gianluca Ballarè, Bobò, Margherita Clemente, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia,  Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella Produzione: Compagnia Pippo Delbono - Emilia Romagna Teatro Fondazione, Nuova Scena- Arena del Sole- Teatro Stabile di Bologna, Teatro di Roma, Théâtre du Rond Point-Parigi, Maison de la Culture d’Amiens - Centre de Création et de Production.
PRODUZIONE : Residenz Theater - München : vonPippo Delbono RegiePippo Delbono Bühne  Anneliese Neudecker / Kostüme Lili Wanner / Musik Alexander Balanescu mitGuntram Brattia, Gunther Eckes, Arthur Klemt, Robert Niemann, Dascha Poisel, Wolfram Rupperti, Marie Seiser, Jürgen Stössinger „Ich lebe in einem korrupten, verwundeten Land, in abgrundtiefe Rohheit herabgesunken. Seit langer Zeit erstarrt dieses Land in der immer gleichen theatralischen Darstellung, bestehend aus stillschweigend hingenommenen Lügen, Machtmissbräuchen und Erpressungen.“
Produzione: Compagnia Pippo Delbono/Emilia Romagna Teatro Fondazione/ Teatro di Roma / Théâtre du Rond Point- Parigi / Théâtre de la Place - Liegi         si ringrazia: Teatro Pubblico Pugliese e Cinémathèque Suisse Premio UBU 2011  - Miglior Spettacolo  - Pippo Delbono nella sua nuova creazione, dal mistero alchemico del suo sguardo, si apre a una composizione strumentale che sfocia in flusso continuo, trapassa lo spazio, per traghettare verso poesia del divenire.Con impeto, nutrito di ardimento dalla valenza testimoniale della sua cifra artistica,mescola la pulsazione ritmica della danza con musica e parola,per trasfigurare il dolore del presente in fede nel futuro, in armistizio per chi ha il coraggio di guardare cosa succede: Dopo la battaglia.
  ROSSO BORDEAUX   Une performance en plein air mise en scène par Pippo Delbono Pippo Delbono nous propose un spectacle – concert où les mélodies de l’inconscient font résonner l’univers poétique de l’artiste italien. La couleur rouge, celle du vin de Bordeaux, mais aussi celle du sang, des drapeaux de révoltes et du feu est le fil conducteur de cette performance participative qui a lieu Place de la Comédie. Acteurs et musiciens sont les protagonistes de cette pièce originale créée pour EVENTO 2011 par un artiste profondément sincère, généreux et humaniste.
Ideazione e regia : Pippo Delbono Produzione :Compagnia Pippo Delbono / Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Emilia Romagna Teatro Fondazione / Teatro di Roma / Théatre du Rond-Point Paris / Maison de la Culture d’Amiens / Malta Festival Poznan Premio Golden Graal 2010 - miglior regista - Erano i primi giorni dell’estate quando sono entrato nella fabbrica bruciata di Torino. Con ancora la memoria di quelle immagini, di quei pianti. Pianti per le madri, per i padri, i fratelli, i figli di quei morti. Poi, come al solito, anche quella notizia di incendio era stata bruciata velocemente da altri fatti di cronaca. “ E’ solo il timore per la propria sorte a generare pietà per le disgrazie altrui” diceva un filosofo greco. Pietà. Un modo di attraversare il dolore, qualsiasi esso sia,rendendolo evento.  
Produzione : Compagnia Pippo Delbono,Teatro di Roma, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Thèatre du Rond Point Paris,Thèatre de la Place Liege, Festival delle Colline Torinesi , TNT Thèatre National de Toulose Midi-Pyrénées, Maison de la Culture d' Amiens, Le Merlan Scene National de Marseille, Le Fanal Scène National de Saint Nazaire Non potrei mai fare uno spettacolo che non si contamini con la mia vita, non ne sarei capace" scriveva Antonin Artaud, il poeta recluso per molti anni in un ospedale psichiatrico."Non vedo l'utilità della riservatezza o meglio non vedo l'utilità di affidare una testimonianza alle mani o alla bocca degli altri".
di e con Pippo Delbono la curiosità per gli altri. il senso nascosto delle relazioni. il filo rosso degli invaghimenti negli spettacoli. la coscienza di una bellezza senza confini nelle storie. l’ardore non solo etico nelle scene della vita e nelle scene del teatro. il lato dei desideri non espressi ma mostrati. l’estasi delle cose che ti perdono e che gli altri non ti perdonano. le coincidenze (tante) di giugno, il mese in cui sono nato. quel qualcosa di se stessi mai detto forse perché mai chiesto.
Premio "Olimpici del teatro 2005" (miglior spettacolo d’innovazione)  - Premio Girulà 2005 (miglior spettacolo di cultura non partenopea ospitato a Napoli) Nomination UBU 2004 (miglior spettacolo) Produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione / Festival d'Avignon /Teatro di Roma / Maison de la culture de Bourges /Le Volcan - Scène national du Havre /Thèatre national de Toulouse /Scène national de Sète /Spielzeiteuropa Berliner Festspiele in collaborazione con Orestiadi di Gibellina Urlo ha debuttato al Festival di Avignone nel 2004. Nasce però da un pensiero che mi porto dietro da tempo.Del resto, uno spettacolo per me nasce sempre da domande, da interrogativi su cose che non capisco, da inquietudini, ombre che mi passano accanto, menzogne, aria di malattia.  
Premio "Olimpici del Teatro" 2003 -Migliore spettacolo d'innovazione- Produzione  Compagnia Pippo Delbono - Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana Plastic people è il titolo di una canzone di Frank Zappa.. C'è il mondo ironico e spietato di Frank Zappa, che ho inseguito per anni, la sua musica, ci sono le parole di Sarah Kane che ho incontrato e amato a poco a poco.
Produzione Compagnia Pippo Delbono – Fondazione Orestiadi in collaborazione con Emilia Romagna Teatro “Lo spettacolo il silenzio parte da una memoria, legata al devastante terremoto della vecchia città di Gibellina nel 1968. Non tanto per raccontare un fatto storico, ma per soffermarsi su quell’attimo - eterno – che racchiude il silenzio della morte e il silenzio della vita.Là, in quel luogo, riemerge un mondo di infanzia e di vecchiaia. Il silenzio dei vecchi e il silenzio dei neonati. La nascita, la morte e la rinascita alla vita. Mi riporta al silenzio dei sordi, alle troppe parole che ci assordano, al silenzio di Bobò. Al silenzio di una grande pietra e di un dolce lenzuolo che ti avvolge, ti copre, ti protegge. All’amore, al desiderio, alla passione, alla carne, alla fragilità. Pippo Delbono
Regia Pippo Delbono produzione  Compagnia Pippo Delbono / :Emilia Romagna Teatro Attraverso un linguaggio fisico che cerca la danza dei corpi e la poesia del gesto, la realtà degli extracomunitari viene esplorata e vissuta nel suo difficile rapporto con il teatro, in un esodo fisico e interiore che tenta di ricongiungere e sanare lo scarto grande che rende conflittuali momenti culturali distanti, tanto nella metafora poetica quanto nella pratica quotidiana.
Ho incontrato diverse persone, in varie situazioni. La mia idea era di trovare qualcuno che avesse voglia di fare questa esperienza, non volevo gente che veniva giusto perché c’erano un po’ di soldi. Molti se ne sono andati via subito, il primo giorno.
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